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Concessioni demaniali marittime: riduzione dei canoni dello 0,65% e nuova soglia minima

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha emanato il Decreto del 18 settembre 2025, con il quale aggiorna, per l’anno 2025, le misure unitarie dei canoni relativi alle concessioni demaniali marittime.

Il provvedimento, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 246 del 22 ottobre 2025, recepisce l’interpretazione fornita dall’art. 6, comma 1, del D.L. 21 maggio 2025, n. 73 (convertito con modificazioni dalla L. 18 luglio 2025, n. 105), in merito ai criteri di aggiornamento annuale dei canoni demaniali.

La disciplina trova fondamento nel D.L. 5 ottobre 1993, n. 400, convertito dalla L. 4 dicembre 1993, n. 494, che prevede l’adeguamento annuale dei canoni sulla base della media degli indici ISTAT dei prezzi al consumo e dei valori di mercato all’ingrosso.
Dal momento che l’ISTAT non elabora più l’indice dei prezzi all’ingrosso, il decreto chiarisce che il parametro sostitutivo da utilizzare è l’indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali.

Contenuto del decreto: riduzione e soglie minime

L’articolo 1 del decreto dispone che:

  • le misure unitarie dei canoni annui delle concessioni demaniali marittime sono ridotte dello 0,65% rispetto al 2024;
  • tale riduzione si applica alle concessioni in vigore e a quelle rilasciate o rinnovate a decorrere dal 1° gennaio 2025;
  • la misura minima del canone annuo, precedentemente fissata a € 3.225,50, viene adeguata a € 3.204,53;
  • la soglia minima di € 3.204,53 si applica a tutte le concessioni per le quali il canone risulti inferiore a tale importo;
  • inoltre, gli importi unitari dei canoni per le concessioni turistico-ricreative e lacuali/fluviali di cui all’art. 3, comma 1, del D.L. n. 400/1993, sono aumentati del 10% a decorrere dal 1° aprile 2025, in applicazione dell’art. 4, comma 11, della L. 5 agosto 2022, n. 118 (Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021).

L’articolo 2, infine, annulla d’ufficio il precedente decreto di aggiornamento (n. 218/2024) ai sensi dell’art. 21-novies della L. 7 agosto 1990, n. 241.

Canoni per le concessioni demaniali marittime: come si calcolano

Il riferimento principale è il decreto-legge 5 ottobre 1993, n. 400, convertito dalla L. 4 dicembre 1993, n. 494, che stabilisce i criteri di determinazione dei canoni per le concessioni demaniali marittime. Il calcolo si basa su:

  • una misura unitaria di base, fissata annualmente con decreto ministeriale (quello del 18 settembre 2025, nel caso dell’anno in corso);
  • la superficie o volume del bene concesso (in m² o m³);
  • i coefficienti correttivideterminati in funzione:
    • della tipologia d’uso (turistico, commerciale, industriale, diporto, ecc.);
    • della valorizzazione dell’area (categoria del comune costiero, redditività della zona, infrastrutture, ecc.);
    • della presenza di pertinenze o strutture fisse o amovibili.

Aggiornamento 2025 delle misure unitarie

Con il Decreto MIT 18 settembre 2025, le misure unitarie dei canoni determinati per il 2024 vengono ridotte dello 0,65% a partire dal 1° gennaio 2025, a causa dell’andamento medio negativo degli indici ISTAT. Inoltre:

  • la misura minima del canone annuo passa da € 3.225,50 a € 3.204,53.
  • per le concessioni turistico-ricreative e lacuali/fluviali, dal 1° aprile 2025 si applica un aumento del 10% degli importi unitari (art. 4, comma 11, L. 118/2022).

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